Sapore di cose che funzionano

SAPORE DI COSE CHE FUNZIONANO
(Inaugurazione della mostra ‘Infinity Cubes’ – Liceo Fanti @ CarpInScienza 2024 – 20 settembre)

Venerdì 20 settembre Servizio Marconi / EFTER presenti all’apertura di una ricchissima edizione di CarpInScienza (Roberto Bondi e Morena Gandini). Su invito della Dirigente Alda Barbi siamo nelle suggestive sale del Castello dei Pio dove si apre la mostra ‘Infinity Cubes’, a cura degli studenti del Liceo Fanti. La mostra è proprio bella, e il valore aggiunto di questa inaugurazione sta nell’interazione con gli artefici, con i ragazzi che, a coppie, hanno ideato e realizzato ogni singola installazione.

Aggiungo un piccolo album con le foto scattate:
https://photos.app.goo.gl/HW1jKzJL71n8btCs7
(i QR Code di alcune foto fanno accedere ai contributi ionline che estendono l’esposizione)

mentre questo è un bel resoconto di una testata locale: https://temponews.it/2024/09/23/infinity-cubes-apre-la-mostra-didattica-del-liceo-fanti-tra-arte-e-matematica/?fbclid=IwY2xjawFiCZxleHRuA2FlbQIxMQABHdR4bLl-MG-rQmXpuMKjF_pFQpuvrPuTupd3EMdi-saf7ZCUbGymLiHGWA_aem_3ipu07HlyrZAQbc-5pNNMg

perché “sapore di cose che funzionano”?
1
perché in presentazione/intro sono presenti lì a fianco della scuola le autorità del territorio (il Comune, un’Unione di Comuni attivissima sul fronte edu, altri stakeholder), e perché per la bellezza del tutto mica è indifferente che abbiamo messo a disposizione di una scuola gli spazi espositivi museali cittadini;
2
perché docenti e studenti sono presenti ed intervengono attivamente nella presentazione e nell’accompagnamento dei visitatori in modo molto fluido e naturale. Chiaro che i ruoli ci sono -e si vedono- ma è un unicum quello che accoglie e spiega;
3
perché 1) + 2) danno subito idea tangibile della tanto auspicata ‘comunità educante’;
4
perché c’è matematica, e c’è arte, creatività. Creatività che va curata, finalizzata, indirizzata, e non mi sorprende la collaborazione dell’amico Arch. Francesco Bombardi, che ha supportato i ragazzi lavorando con loro (e bella anche a centro sala la dichiarazione esplicita delle fonti utilizzate con l’esposizione ‘dei libri’);
5
perché c’è senso di continuità, di medio periodo, di evoluzione e costruzione sull’esperienza visto che la mostra ingloba anche alcuni pezzi di una realizzazione precedente della stessa scuola più di 15 anni fa;
6
perché ‘il PCTO al Liceo non è proprio facile’… Qui hanno ideato e realizzato hands on un allestimento reale, autentico, un’esposizione oggi aperta ai visitatori, all’attenzione e al pubblico;
7
perché il lavoro non si chiude in una bella esposizione a tema, ma diventa un calendario di laboratori STEAM proposti nell’ambito della rassegna CarpiInScienza alle classi delle scuole del primo ciclo di istruzione del territorio, che intanto hanno già riempito il calendario. Laboratori che saranno gestiti in prima persona dagli studenti del Liceo, con la vigilanza dei loro docenti.

Sette punti butto lì, sicuramente qualcosa ho tralasciato, ma per conto mio ce n’è abbastanza per sentire chiaro il sapore di cose che funzionano. Complimenti, Liceo Fanti.


Lo storytelling degli autori: questo il sito dell’iniziativa (web Liceo Fanti):
https://sites.google.com/liceofanti.edu.it/infinity-cubes/home?authuser=0